lunedì 28 febbraio 2011

come arrivare al 2° Fossom Rodeo

L'area in cui si svolge il II° Fossom Rodeo si trova nella zona industriale di Molinella, all'angolo tra le vie Aldo Moro e Sandro Pertini a fianco del capannone della ditta Agrimarsica2, cui appartiene parte del terreno in cui l'evento si svolge.

Secondo GoogleEarth le coordinate sono:

44° 36' 26,84" N e 11° 39' 37,07" E

Per raggiungere il luogo ove si svolgerà il II° Fossom Rodeo da Bologna bisogna
raggiungere Budrio, dirigersi verso Molinella, quando si arriva a MIRAVALLE fare attenzione perchè + o - 1 km dopo il paese sulla dx c'è un'incrocio con indicazioni Molinella Zona Industriale e Aviosuperfice -Via Barattino-. Seguire queste indicazioni, oltrepassare l'Aviosuperfice e in breve giungerete alla Z.I. di Molinella.
Raggiunta la Z.I. noterete sulla dx, oltre un canale, il capannone della Agrimarsica2. Al primo incrocio a dx girare (ponte che scavalca canale), dx immediatamente dopo il ponte -Via G. Saragat-, curva a sx, e quindi girare nella prima strada a dx-Via S. Pertini-. Siete arrivati.

La giornata perfetta, tanto gassone e..carramba che sorpresa!

Sabato 15 gennaio 2011



vash
Tutte le balotte fossome sono già uscite con il report, manchiamo solo noi..appuntamento 8.30 al passo raticosa capitanati dalla coppia di fatto mamelix-gengiva, al seguito io, bagalo, jack norris, e lo zio marco.
Dopo una rapida consultazione si decide per raggiungere il malefico metanodotto del monte Lavane. Non so citare i nomi delle mulattiere fatte ma il sasso muschiato e la foglia immaltanata ci hanno tenuto compagnia per tutto il giorno.
Sui salitoni del Lavane abbiamo lasciato andare avanti i quattrotempisti perchè avessero almeno una soddisfazione nella giornata visto che abbiamo dovuto rinunciare alle tagliatelle causa tempo tiranno.
A detta di tutti uno dei più bei giri fatti negli ultimi mesi complice anche la bellissima giornata.

La nota che avrebbe potuto trasfomare tutto in tragedia è stato l'incontro con i Carabinieri a Marradi-Biforco dove ci siamo fermati per un panino. A panze piene saltiamo in sella e come accendiamo i motori passa la macchina col maresciallo che si ferma davanti a noi.
.."lo sapete che queste moto non sono in regola per circolare su strada?.."..."..gulp..si lo sappiamo infatti cerchiamo di farne il meno possibile di strada asfaltata".."vabbè, documenti e patenti".."..ok non avere la targa montata perchè la perdete ma almeno il targhino pulitelo"..il maresciallo comincia a starci simpatico e il tutto si trasforma in una chiaccherata sul fatto che lui capiva bene la nostra passione e praticamente ha confessato che ci avrebbe multato solo se avesse raccolto lamentele dai paesani per comportamenti scorretti da parte nostra..grande Marescià ci hai fatto cagare sotto!!
La morale è quella che sappiamo tutti, facciamo i bravi e non avremo problemi.

bagalo
giornata bellissima sia come tempo ma soprattutto come giro.....120 km in questa stagione con questo fondo si fanno dare del voi (al ritorno sono dovuto scendere dal furgone 2 volte per attacchi di crampi alle gambe)....fortuna che i salitoni del Lavane non erano impestati come l'ultima volta altrimenti sarei ancora la'....
Ritmo sostenuto "abbastanza molto" a cannone soprattutto nel pomeriggio dopo la sosta dove il grip era maggiore......JackNorris con il suo drz e la sua stazza veramente impressionate....bravissimo e volocissimo.....

mamelix
NON VOLEVO DIRLO .......................................

Sulla salita del lavane ancora non era definita la tipologia di pranzo che avremmo consumato, da cio si evince la indiscutibile superiorità dei mezzi motorizzati 4t che hanno raggiunto la cima in assoluta tranquillità e senza il minimo sforzo .....
La superiorità dei 4t si è poi protratta nell'arco dell'intera giornata praticamente in tutte le situazioni trovate , fatta eccezione x il malcapitato jack norris che purtroppo sminuisce le potenzialità della lavatrice.
.........................................ma mi è scappato e l'ho detto....
Ottima compagnia e ottimo girettone , anche grazie a scalli che ci ha dato buca ..... :ride:

gengiva
gran bel giro con sasso e roccia molto scivolosi e sottobosco molto molto umido,giornata stupenda con un sole bellissimo!!! bella compagnia e gasssss apertoo!!!! 


 filmati by mamelix
parte 1

parte 2


un po di foto

domenica 27 febbraio 2011

incubo senza fine





calamita
Giro di ieri sabato 26
non ho parole , a parte la compagnia che e stata l'unica cosa da salvare e qualche bel pezzo proposto da Acetino Bagalo eccetera , e qualche somarata con Mamelix :sghignazza: il resto un disastro.
Partiamo dal parcheggio camper di Castel del Rio con le ultime parole famose di Mamelix "parcheggiamo qua perchè non voglio multe" :occhiol: 
Partiamo tutti tranne Mamelix e Peter che vanno a prendere un caffè , noi tutti ad aspettarli dopo il ponte .........ma non arrivano :MUKKA:
La stradale li stava multando a moto ferme ....e hanno rischiato il sequestro :MUKKA: poi alle 10.30 partiamo molto scoraggiati , terreno ghiacciato si volava in terra senza possibilità di replica (almeno io e qualcun'altro che ho visto in terra ).
Arriviamo a Marradi: mangiata pantagruelica e ripartenza affanosa con il famoso BICCHIERINO dolce del locale che faceva capolino ...poi piano piano andando si è digerito :perplesso: decidiamo per Castellaccio in discesa e li incontriamo la FORESTALE che ci vuole affibbiare 172 euro di multa a testa . Dopo pianti e grida di rabbia riusciamo a beneficiare di qulche sconto di pena e ripartiamo sconsolatissimi con il buio ormai alle porte ed eravamo a Palazzuolo.
Io Mamelix e Zio Marco abbiamo fatto l'asfalto co pochissima benza e il rischio di rimanere appiedati. Gli altri si sono avventurati fuori strada ma dopo avere capito che aria tirava sono ritornati in asfalto mesti mesti. Altra nota dolente la moto di Scalli ko lasciata in un fosso.
Insomma se non era perchè alla fine la compagnia e l'amicizia ci fa superare le difficoltà sarebbe stata ancora più dura. Era un bel pò che non prendevo tanto freddo.
Bagalo vai di foto ....ma attento a non mettere mie foto compromettenti :alcol:

mamelix
Dulcis in fundo arrivato a casa ho urtato il camper contro un albero , ammaccatura in alto , poi ziomarco mi comunica che fermatosi dalla madre x sistemare la tv è riuscito a beccare un'altra multa .
Importante segnalare 2 cose:
1) la zona di palazzuolo s/senio è a rischio
2) la salita ai ruderi del castellaccio è stata portata a termine solo da tre moto di cui un 2t e due 4t , grande plauso al notevole calamita che conscio del pericolo ha lasciato al palo nientepopodimeno che pilotoni del calibro di acetino e bagalo...


La marcia trionfale del popolo 4t avanza inesorabilmente ...:frenc:




Marocco on/off by Fagot - giorno 10, l'ultimo

10° giorno Mrirt – Melilla 480 km 
Partenza di buonora per essere in tempo a prendere il traghetto delle 14.30. La strada scorre veloce nel Medio Atlante verdeggiante ed in fiore, poi piano piano prende a salire tra foreste di cedri fino alla piccola cittadina di Ifrane, costruita negli anni ’20 dai francesi in puro stile alpino, con casette dal tetto spiovente che ricordano i villaggi dell’alta Savoia. Rapida discesa fino a Fes e da lì, attraverso il Rif battuto da un forte vento da Nord-Est che mi massacra il collo, arrivo a Guercif.
Un caffé con un vecchio meccanico che ha lavorato per anni sulle moto in Francia e poi via di corsa verso Melilla. Ma dopo dieci giorni passati senza preoccuparsi dell’ora, mi rendo conto entrando in porto e non trovando il traghetto, che ho dimenticato le due ore di fuso orario con l’Europa e così anziché essere in largo anticipo sono in ritardo di un’ora.
Mi rifaccio della cosa tracannandomi finalmente 2 “cervezas” gelate al barettino del molo, in compagnia di una coppia di tedeschi ultracinquantenni: lei su un gs 80 rosso e lui su gs 100 bianco. Entrambe le moto superano abbondantemente i 150.000 chilometri. Si parla ovviamente di meccanica, di assetti, di bagagli, di viaggi futuri e del Marocco, questo splendido paese che abbiamo appena incominciato a conoscere. “Insha-Allah” “Se Dio vuole” ci tornerò molto presto.


Marocco on/off by Fagot - giorno 9

9° giorno Ouarzazate – Mrirt 520 Km 
Tump, tump, tump…. altro che asfalto pessimo, in realtà le vibrazioni delle piste hanno allentato il raccordo superiore che dalla testa dell’ammortizzatore va al serbatoio della compressione, lasciando trafilare l’olio del circuito. “Poco male” penso, smonto il tutto e serro a dovere. La sera prima arrivando avevo notato l’insegna di Bikers Home, una specie di albergo- officina gestito da un inglese stabilitosi in Marocco e decido quindi di andarci di prima mattina, caso mai abbia bisogno di qualcosa o di una mano.
 Appena arrivato trovo Tom con il suo Klx in garage: probabilmente la frizione è andata e non sa bene cosa fare. I compagni hanno puntato verso nord, mentre lui vorrebbe arrivare a Casablanca. Comincio a smontare la moto e arrivato alla sospensione la sorpresa: la vite di attacco inferiore si è troncata di netto all’interno del piedino, sicuramente a causa della mancanza del lavoro idraulico.
Le punte del trapano sono troppo corte e quindi devo lavorare a forza di seghetto e martello per liberare il tutto ed avere spazio per la foratura. Nel frattempo il titolare mi procura una vite identica in una ferramenta della città. Due ore di madonne e sudore e sono di nuovo in grado di proseguire, ma l’ammortizzatore non ha più idraulica e sembra di stare seduti su palo di legno. In teoria oggi dovevo risalire l’Alto Atlante e scendere verso Demnate via piste, ma in queste condizioni sarebbe un suicidio, rischierei di spaccare di nuovo la vite dopo pochi chilometri. Sono stato graziato fino ad ora da guai meccanici e se c’è una cosa che ho imparato viaggiando in Africa è che la cosa più importante è “arrivare a destinazione”, con mezzo e conducente sempre in grado di proseguire. Perciò si va per strada. Saluto Tom intento a capire se il problema di spegnimento in fase di rilascio della frizione è dato da uno switch del cavalletto e all’alba delle 10.30 mi avvio verso il passo di Tizi-n-Ticka. La strada in salita si snoda tra paesaggi alpini, tanto che sembra quasi di essere sul Gavia o sullo Stelvio, con barriere e pali segna neve.
Poi una volta fatto il passo, prende a scendere tra foreste, valli in fiore e ulivi, fino alla piana di Marrakech. Il versante occidentale dell’Alto Atlante risente del clima continentale e i campi verdi e coltivati che si stendono fino a Beni Mellal ne sono la prova.
L’agricoltura è prospera: i villaggi non hanno niente a che vedere con quelli del deserto o della montagna, sono un viavai di mezzi agricoli, camion e persone ben vestite. Persino i ragazzi e le ragazze che tornano da scuola con le loro camice bianche, sembrano appartenere ad un altro stato. La regione è in festa dato che il re sta facendo una visita di alcuni giorni, in previsione anche della realizzazione di una nuova autostrada che collegherà Beni Mellal con la costa. Ai lati delle strade è un tripudio di bandiere nazionali e la gente si accampa in grossi tendoni, aspettando il passaggio del sovrano con lauti pasti e musiche arabeggianti.
Ad un ristorante per camionisti faccio la conoscenza di un immigrato marocchino che vive in Italia da 20 anni e lavora come artigiano edile. E’ in vacanza per 10 giorni e gli fa piacere che io stia visitando il suo paese. Quando sta per andarsene, si avvicina e mi mormora:”Se non ti offendi, il pranzo te lo offro io, sei mio ospite”. Sono senza parole e l’unica cosa che riesco a pronunciare è un sommesso “shukran”. Ancora una volta questo paese e la sua gente riescono a stupirmi e a colpirmi nel profondo del cuore.
Da Beni Mellal la strada ricomincia a salire tra colline verdeggianti e rilievi fino a Khenifra.

E’ già calato il buio quando mi fermo 30 km. dopo nel villaggio di Mrirt per passare la mia ultima notte in Marocco.